E mò? Mtchallenge questo mese mi dà ‘input di parlare e di condividere a proposito di una costante della nostra storia alimentare e soprattutto uno di quei confort food che ognuno di noi può associare ad un ricordo, ad un pezzo di vita… la pasta al pomodoro. Ho sempre pensato potesse essere interessante parlare di una pietanza tanto semplice e deliziosa, dedicarle un post, però riflettendoci un piatto tanto familiare meritava di essere rispettato, chiarito e proposto con tutti i crismi. Ed è davvero difficile rendere onore a un piatto così, lo temo moltissimo perché il mio obiettivo è sempre quello di rispettare al massimo la materia prima e di cercare di valorizzare il meglio che la terra possa offrire.
Penso che un piatto così “comune” come la pasta al pomodoro si presti a interpretazioni troppo spesso semplicistiche: un buon pomodoro e una buona pasta, se non degnamente preparati, diventano davvero un mappazzone che nulla ha a che vedere con la sensazione morbida e confortante che un piatto così dovrebbe farvi provare fin dalla prima forchettata. Ma andiamo con ordine… perchè “comune” non è “banale”.
In Italia di varietà e di marche di pasta ne possiamo trovare a centinaia, ma quante davvero reggono bene la cottura? Quante hanno dei principi nutritivi e delle materie prime eccellenti? Sto leggendo il bellissimo libro di Beppe Bigazzi “La conoscenza fa la differenza” e ho imparato, leggendo il lungo capitolo sul grano, che in Italia non è obbligatorio indicare la varietà o la provenienza del grano sui pacchi di pasta, così come il tipo di trafilatura, l’acqua e le modalità di essiccazione. Ma sfido chiunque a provare un piatto di pasta trafilata al bronzo e una pasta da pochi euro del super e dirmi che son la stessa cosa.
E’ interessante allenare il palato a scoprire che anche la pasta, se buona, ha un sapore. E il sugo a volte, deve anche imparare a farsi un pochino da parte per farcela apprezzare al meglio.
Il condimento al pomodoro fresco è ottimale in abbinata con la pasta: la sua naturale acidità aiuta la scomposizione e quindi la digestione degli amidi. I miei pomodori preferiti sono i datterini gialli perché sono dolci e polposi (ma li trovo solo in vasetto), il cuor di bue perché è croccante e poco acquoso e il camone, con quella buccia scura in parte e dal sapore deciso: per i sughi però in questo periodo trovo buoni i pomodori rossi tondi siciliani (pagandoli però cari uffa), il piccadilly o il marinda, delizioso anche cotto.
Vorrei proporvi ora le mie idee veloci: unico comune denominatore è che il sugo sia pronto nel tempo della pasta, perché tutti i principi siano mantenuti integri, perchè fresco è buono e perchè c’abbiamo sempre poco tempo, questa è la verità! Una di queste è senza glutine e qui vorrei spezzare una lancia a favore delle paste senza glutine più recentemente in commercio: ce ne sono di buone, che tengono bene la cottura a patto di rispettare religiosamente i minuti indicati (e di sorvegliarle) e che possono essere una buona alternativa da provare anche se non si soffre di particolari intolleranze.
PASTA TRAFILATA A BRONZO CON POMODORO CONCASSE', MAZZANCOLLE E RUCOLA
Per due persone:
- 160 g di spaghetti di grano duro trafilati a bronzo
- 2 pomodori freschi, io ho scelto i tondi rossi siciliani
- 1 spicchio di aglio
- un pizzico di peperoncino in polvere
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- una manciata di rucola
- 400 g di mazzancolle fresche pulite
- pepe nero macinato fresco
- sale grosso e fine
Mettere a bollire due pentole di acqua, una grande per la pasta e una piccola per i pomodori.
Appena l’acqua della pentola piccola bolle, tuffare i pomodori (che avrete inciso con una croce sul fondo) per un minuto poi scolarli, raffreddarli e spellarli. Tagliare in 4, eliminare tutti i semi e l’acqua interna e tagliare a piccoli pezzetti la polpa.
In una padella mettere l’olio, l’aglio sbucciato e il peperoncino. Scaldare così che l’olio si insaporisca poi togliere l’aglio e gettarvi i pomodori e le mazzancolle tagliate a pezzetti. Cuocere a fuoco vivo per pochi minuti, solo finché le mazzancolle passano da traslucide a opache. Spegnere il fuoco, salare, pepare e aggiungere la rucola.
Nel frattempo avrete aggiunto sale grosso nella pentola grande e cotto la pasta seguendo i tempi indicati nella confezione (attenzione: spesso la pasta trafilata a bronzo non indica tempi di cottura, perché vuole attenzione e pertanto solo la prova assaggio vale). Una volta scolata, tuffare la pasta nel sugo, condire bene velocemente e servire calda calda.
CASERECCE SENZA GLUTINE al POMODORO CRUDO, COTTO e SECCO con RICOTTA FRESCA e BASILICO
Per due persone:
- 160 g di caserecce senza glutine
- una manciata di pomodorini piccadilly
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 2 pomodori, io ho scelto un marinda (se altro tipo, più grosso, basta uno)
- mezzo spicchio di aglio
- 4 foglie di basilico fresco
- 3 pomodori secchi sott’olio, sgocciolati
- 2 cucchiai di ricotta fresca (per me senza lattosio)
- pepe nero macinato fresco
- sale grosso e fine
Mettere a bollire una pentola di acqua, al bollore salare con una manciata di sale grosso e cuocere la pasta seguendo i tempi indicati sulla confezione.
Tagliare a metà i pomodorini e cuocerli brevemente in padella con l’olio. Spegnere il fuoco e aggiungere i pomodori secchi tagliati a pezzetti. In un mixer mettere i pomodori marinda, l’aglio e il basilico e frullare, poi versare anch’esso in padella spenta. Regolare di sale.
Scolare la pasta, versarla in padella, girare per bene per condire il tutto e servire con dei fiocchetti di ricotta e una bella grattata di pepe nero fresco.
20 Comments
le caserecce con i tre tipi di pomodoro mi sembrano azzeccatissime per questa sfida, mannaggia ci avevo pensato anch’io alle diverse cotture…brava!
Ottimi condimenti entrambi…nella prima hai giocato con un abbinamento squisito dato dalle Mazzancolle e nel secondo ci hai messo le varie consistenze che un pomodoro può regalarci, buon inizio di settimana, Flavia
Grazie mille Cristina! I tuoi complimenti mi lusingano perchè ammiro molto la tua fantasia e bravura in cucina :-)) e comunque, direi che la tua versione della pasta con il pomodoro in piu cotture sarà sicuramente interessante!!! Vai vai!!
Grazie Flavia e buona settimana anche a te!! Sono contenta che ti piacciano ;-))
I primi li stradoro, e nei secondi, più sapidi e dal gusto deciso, mi ci tufferei ora!
Bellissime entrambe le versioni!
Contentissima che ti ispirino voglia di mangiarli!!! Grazie ;-*
Meravigliose tutte due le varianti. Trovo che l’abbinamento con il pesce sia veramente il massimo del sapore insieme al pomodoro fresco e complimenti anche per la ricetta senza glutine e senza lattosio per la ricotta perché decisamente buonissima nonostante i suo “senza”
Complimenti!
Grazie mille Cristina, della tua visita e del tuo apprezzamento. Grazie. A presto!
Lidia
Ciao Lidia. Sai che non saprei davvero quale scegliere tra i due piatti. Il primo di mare mi attira tantissimo, poi il tocco piccantino della rucola ci sta benissimo. Il secondo semplice ma raffinato. Ok per me un piatto di ognuno grazie.
Semplicememnte deliziosa, rimane per me la preferita, complimenti, un piatto molto invitante!
Grazie mille!!! Contentissima che ti piaccia 😉
Pronti in tavola, una mezza porzione di ciascuno non fa certo ingrassare! 😉
mmmmhhh veramente da leccarsi i baffi! Le foto parlano! Brava Lidia!!!
Yeeeeeee grazie Helga!!!!
Due proposte, una più bella dell’altra.Dal mare alla declinazione in tre dei pomodori. E dalle tue parole si denota l’amore non solo per la cucina, ma anche per queste preparazioni, semplici nella realizzazione, ma piene di insidie. Hai reso davvero gustoso un piatto di pasta al pomodoro 🙂
Grazie, è davvero un onore leggere commenti così. Sono felice che il mio blogghino possa contribuire a dare valore a preparazioni di questo tipo, patrimonio di tutti! 🙂
Già il titolo mi piace: semplice è bello, con tre parole hai definito l’essenza di questa sfida, di questo grandissimo piatto che è la pasta con il pomodoro. E poi sei riuscita a mettere in pratica egregiamente questo concetto. Mi piacciono da morire entrambe le versioni.
Mari grazie davvero. Sono contenta che sia passato il concetto che volevo far passare, quello che la semplicità di questo piatto è davvero il massimo della bontà e dell’italianità 😉
brava!!! leggendo l’introduzione, ho avuto il sospetto che fossi stata presente alle chiacchierate che hanno accompagnato la scelta della ricetta di questo mese, visto che con Paola ci siamo dette praticamente le stesse cose che tu hai condensato nel “cappello” del tuo post. In più,citi un libro che ho molto amato e che per parecchio tempo è stato il regalo che è toccato a tutte le mie amiche e che di nuovo riporta ad un modo di guardare alla cucina che, per riprendere l’efficacia della tua sintesi, è semplice, ma non banale.
Esattamente come non banali sono le tue proposte che risultano essere il frutto delle tue riflessioni sull’argomento, dalle tecniche di cottura, agli accostamenti, fino anche all’inserimento dell’elemento crudo in entrambe lericette , che di nuovo riprende questa semplicità solo apparente,insistendo sul concetto e dandogli la forma convincente e appetitosa dei tuoi piatti. Hai messo la quarta, in questi ultimi MTC, Lidia-e stai andando veramente forte. brava,brava, brava!
Grazie Ale! Attente, il mio ectoplasma si aggirava per le vostre stanze (e linee dati oltre che telefoniche) e ha captato tutto! A parte gli scherzi, ho avuto qualche attimo di perplessità subito perchè “sembra facile ma non è” ma poi mi son divertita un sacco 😉 grazie ancora 😉
[…] pasta, io ho scelto degli spaghetti trafilati al bronzo che avevo già usato per la pasta al pomodoro, e dell’ottimo tonno ovviamente. Vi ho già detto come questi prodotti Angelo Parodi abbiano […]