Come promesso con il post di qualche giorno fa, mi sono cimentata anche con la versione senza glutine della pizza in teglia a lunga lievitazione. Solitamente per questo tipo di preparazioni, visto che a sostenere la lievitazione è proprio il glutine e qui non c’è, preferisco preparare prima un lievitino per cercare di “dare gas” all’impasto e di toccarlo il meno possibile. Ma questa volta, partendo dalle indicazioni per la preparazione della pizza napoletana, ho voluto tentare un impasto diretto, un mix di amidi e di farine che in cottura dà una buona fragranza e se non “disturbato” troppo e mantenuto ben idratato, può dare soddisfazioni. Quel poco che so della lievitazione gluten free lo devo ai libri e a tante blogger competenti, in primis Gaia Pedrolli. Mi perdoneranno per questa mia interpretazione, ma quello che mi dà più gioia è il fatto di ottenere, seppur coi limiti del caso, una pizza realizzata con farine naturali senza l’impiego di dietoterapiche. Non demonizziamo un pizzico di xanthano, senza il suo aiuto avremo una pizza dura come il cemento, un crackers praticamente.
Anche con questa pizza tengo a partecipare alla sfida MTChallenge di Giugno, perché anche se non rispetta la ricetta di Antonietta del blog La trappola Golosa per motivi evidentissimi, spero possa essere di aiuto a qualcuno che come me desidera una buona pizza e desidera pure non rimanere a guardare gli altri mangiarsela 😉
Pizza in teglia con impasto diretto, senza glutine
Ingredienti:
- 285 g di farina di riso finissima
- 55 g di farina di grano saraceno bianca
- 50 g di amido di mais
- 50 g di fecola di patate
- 50 g di amido di tapioca
- 8 g di polvere di xantano
- 520 g di acqua tiepida
- 1 g di lievito di birra
- sale
- Olio q.b. per ungere le mani.
In una caraffa sciogliere il lievito nell’acqua. In un’altra, unire tutte le farine e lo xanthano.
Unire piano piano l’acqua alle farine e appena prende corpo unire il sale.
Continuare a lavorare l’impasto con la forchetta (oppure il gancio della planetaria): deve risultare molto morbido. Chiudere la ciotola, io ho usato pellicola, lasciar partire la lievitazione e mettere in frigorifero.
Dopo 8 ore riprendere la ciotola e con una spatola dare qualche piega all’impasto portando i lembi esterni Dopo ulteriori 8 ore ungersi bene le mani con dell’olio, riprendere l’impasto e stenderlo con delicatezza su una teglia da pizza/forno meglio se oliata.
Lasciar lievitare per un paio d’ore, poi farcire a piacere: io ho usato mozzarella senza lattosio, pomodorini datterini freschi, melanzane grigliate e un pizzico di origano… la parmigiana!! Scaldare il forno alla massima potenza, abbassare a 220° e cuocere per 20 minuti circa. Sfornare e gustare bella calda.
Anche per questa pizza ho piacere di proporvi un abbinamento vino, per impreziosirla e valorizzarla: la mia amica Alessandra stavolta l’ho messa in difficoltà perché è noto, anche ad un profano, che la presenza del pomodoro complica sempre molto la scelta. Ma lei ci propone un’ottima soluzione…
Con questa ricetta vi consiglio di abbinare un calice di Chiaretto Valtènesi Doc della nuova azienda vitivinicola Silenzi Di Terra. Questo vino l’ho assaggiato per la prima volta all’ultima edizione di Vinitaly dove ho avuto l’onore di incontrare uno dei tre fondatori dell’azienda e vi racconterò un po’ la loro storia nel mio blog che sarà a breve on-line 😉
Il Chiaretto Valtènesi è prodotto con uve 50% Groppello, 15% Barbera, 15% Sangiovese e 20% Marzemino. E’ un vino rosato che nasce dalla breve, ma intensa macerazione delle bucce di uva nera con il mosto, per estrarne colore e sostanze fondamentali. Valtènesi invece è il nome storico del territorio collinare a ovest del Lago di Garda e dal 2011 è il nome della denominazione d’origine controllata (DOC) dei vini della zona.
Il suo colore è un rosa chiaretto tenue, con vivaci riflessi color rubino. Ho sempre ammirato questo colore del vino, agli occhi lo rende delicato e prezioso.
All’olfatto ci vengono incontro sentori di frutta fresca, esattamente piccoli frutti rossi, note floreali come la rosa canina, note erbacee e minerali.
In bocca si presenta fresco, sapido, abbastanza morbido e fine, con un retrogusto ammandorlato che lo rende molto gradevole.
La temperatura di servizio ideale è di 10-12°C, ma dato che siamo in estate potete avvicinarvi di più ai 10°C, in questo modo l’abbinamento pizza – vino sarà molto più piacevole!
8 Comments
Che bella faccia ha questa pizza gluten free!!!brava, brava. Non avevo dubbi. Pensi di aver usato più di 7 g di sale? grazie, ciao e in bocca al lupo 🙂
Ciao Sonia! Grazie mille… Sai ho scritto “sale” perché in effetti in questa ricetta non l’ho pesato..e mi dispiace non ricordarne la grammatura.
Direi che più di 7 g assolutamente no.
Un abbraccio e grazie ancora
Lidia come preannunciato, eccola qui
Gli impasti senza glutine sono difficili da gestire, si sa, sia con farine dietoterapiche che quelle comuni.
Ma vedo che nonostante la difficoltà i risultati sono più che apprezzabili
Poi con quella farcitura possiamo senza dubbio compensare e gratificarci
Grazie per il tuo prezioso contributo
Grazie a te Antonietta. Il metodo in fondo è lo stesso, quindi sono contenta del risultato dai!
Un abbraccio, ciao!
Senza glutine adatta alla mia cara amica MaryGrace….mi segno subito
Sei pazza! Farine naturali! Olà là! Che brava!!!!!
Ahahah più pazza che brava!
grazie prof 😉
Un abbraccio
Spero vi piaccia Mila, se la provi fammi sapere!
Ciao e grazie
Lidia