Il volo tutto sommato era trascorso bene, non fosse altro per l’orario di partenza da Malpensa assurdo e per il ragazzo del sedile davanti che per tutto il tempo ha continuamente ripetuto a sua madre di essere impanicato e di avere tanta nausea mentre questa gli rispondeva “dai mangia qualcosa”.
Fuori dall’aeroporto, il primo impatto con la lingua spagnola non è stato così complicato come aspettavo, davvero assomiglia un po’ al dialetto veneto, no? Mi adeguo sfoderando al tassista un “hola” seguito da un venet-inglish che lèvati. Come prima volta in terra spagnola, quel poco di Ibiza che ho visto dal finestrino andando verso il porto, mi era già sembrato “assimilato”, godibile e la meraviglia è stata poi confermata girandone le varie spiagge. Un po’ meno meravigliosa la scelta di soggiornare a Playa d’en Bossa, che chi mi conosce si chiede come abbiamo potuto commettere tale impudenza.
La Spagna è una terra così ricca di passione e di umanità, di calore: questi sentimenti devono essere stati tutti temporaneamente trasferiti in un’altro posto, non erano certo in quel traghetto che ci portava poi a Formentera. Lì c’era solo il demonio delle mareggiate e delle onde assassine… Dopo un Rosario che neanche la Madonna di Monte Berico, giungiamo indenni a Formentera: ora, dite quel che volete, dite che “ci sono solo veline e calciatori”, dite che “pare di essere in Italia tanti sono i buzziconi” e così via, ditelo, e mentre lo dite io ci vado.
Il mio paradiso è Formentera a settembre. Il nostro, più che mio: anche l’omino apprezza.
Qui abbiamo sperimentato un tipo di vacanza molto lazy, molto selvaggia. Credo di non essermi pettinata per più giorni, addirittura. Ricordo che siamo rimasti in spiaggia fino a molto tardi, ben oltre i meravigliosi tramonti che sa regalare, ma non lo so di preciso perché non indossavamo orologi. Ricordo anche di aver fatto delle gran belle figure di emme recandoci al ristorante troppo presto, ah ‘sti italiani che cenano all’ora di merenda.
In queste isole convivono serenamente i vacanzieri “da riposo” e quelli da “mi spacco di discoteca”: per partecipare alla sfida Mtchallenge del mese, indetta da Mai de Il colore della Curcuma, ho cucinato delle tapas a tema “hangover post discoteca/drink selvaggio”. Sono tutti bocconcini corroboranti e sostanziosi, per rimettere in sesto gli stomaci più poderosi [rido da sola, abbiate pietà, p-i-e-t-à di me].
C’è molta Ibiza e Formentera negli ingredienti, nei sapori e nelle tradizioni del posto, anche quelle meno ortodosse… 😉
E poi volevo onorare tutta la calorosa spagnolosità di Mai!
* le porzioni sono per 4 bocconcini per tipologia
Per la categoria Tapas, nello specifico quelle che si mangiano seduti, vi servo una ciotola di Cassoleta de Patates del borracho.
Sufficientemente riscaldante, riempiente, ma in piccole dosi che dopo una notte così meglio andarci piano… Nella cucina ibizenca le patate si abbinano con tantissimi altri ingredienti, soprattutto vegetali, a seconda della stagione: andando incontro all’inverno, ho preparato questa zuppetta con le biete.
- 400 g di patate
- 1/2 cipolla bianca
- 1 spicchio di aglio
- Olio extra vergine di oliva, 2 cucchiai
- 1 pomodoro pelato
- pepe nero, sale
- 1/2 cucchiaino di paprica
- 1/2 kg di bieta colorata pulita
Pelare le patate e tagliarle a cubetti regolari. Tritare anche la cipolla e l’aglio, molto molto finemente. Tagliare anche il pelato a pezzi. In una casseruola far rosolare la cipolla con l’olio a fuoco basso, finché diventa trasparente, poi aggiungere aglio e pomodoro e far cuocere per una decina di minuti. Unire le patate e la paprica, salare e pepare e coprire con acqua, lasciando cuocere per 20 minuti su fuoco medio. Quando è trascorso un quarto d’ora aggiungere le biete, far appassire poi servire.
Per la categoria Pinchos, cioè dei simil finger food che si infilzano con uno stuzzicadenti, vi offro delle Croquetas del cerchio alla testa.
Croccanti polpettine di patata dolce e calamaro, che purtroppo hanno il cerchio (di cipolla) alla testa per la notte insonne e selvaggia.
- Batata, 1 grossa
- Calamari puliti, 2
- Uovo, 1
- Parmigiano grattugiato, 2 cucchiai
- Buccia di limone grattugiata, 1/2 cucchiaino
- Sale, pepe nero
- Pangrattato*
- Olio di semi per friggere
- Cipolla rossa, 1
- Farina di riso*, 3 cucchiai
- Acqua freddissima
Lessare la patata dolce, sbucciarla da calda e schiacciarla subito con una forchetta, grossolanamente. Lasciar freddare un pochino.
In una padella antiaderente molto calda, scottare velocemente il calamaro da entrambi i lati poi tritarlo al coltello molto finemente oppure al mixer, ma non in crema. In una terrina mescolare patata, calamaro, uova, parmigiano, buccia di limone, sale e pepe e regolare la densità col pangrattato. Scaldare bene bene l’olio, prendere delle piccole porzioni di composto con le mani umide, formare delle palline e friggerle a doratura.
Affettare anche la cipolla ottenendone degli anelli, panarli in un composto di farina di riso e acqua piuttosto denso e friggerle.
Servire la polpetta su uno stecco, accompagnata con l’anello di cipolla fritto.
E per la categoria Montadito, ho pensato di offrirvi dei Mini-bocadillos con l’alito pesante: due fettine di pane casereccio tostato con farcitura alla cebolla caramelisada e merluzzo.
- Filetto di merluzzo, 300 g
- Sale e pepe bianco
- Olio extravergine di oliva, 1 cucchiaio
- Un dito di vino bianco secco
- Un rametto di timo
- Cipolla rossa, 1
- 1 cucchiaio di zucchero semolato
- 1 cucchiaio di zucchero di canna
- 2 fette di pane casereccio*
- 4 cucchiai di acqua
Preparare la cipolla caramellata: affettare sottilmente la cipolla e cuocerla in tegame con gli zuccheri e l’acqua finchè sarà ridotto tutto il liquido e avrà una consistenza morbida e appiccicosa come una marmellata. Oliare, salare e pepare il filetto di merluzzo: scaldare bene una padella, adagiare il filetto e il timo, sfumare con il vino bianco e una volta evaporato abbassare il fuoco e far cuocere per 10 minuti poi eliminare il timo. Piastrare il pane e comporre il panino con uno strato di cipolla e sopra il merluzzo spaccato in pezzi grandi.
Appunti speziati
Tre ricette che visto l’uso del pesce dai sapori delicati ho preferito evitare di speziare molto: ho usato un buon pepe bianco, che col pesce preferisco a quello nero, oltre ad un po’ di paprica nella zuppa per dare un po’ di forza e profumo all’insieme.
Versione senza glutine
Gli alimenti contrassegnati con * contengono glutine o sono a rischio contaminazione.
Per le polpette è sufficiente usare un pangrattato senza glutine certificato e una farina di riso altrettanto certificata.
Per il montaditos, basta sostituire il pane con uno certificato.
Versione senza lattosio
Queste tapas non contengono lattosio: solo le polpette contengono un latticino, che si può omettere tranquillamente.
21 Comments
Evvai! sono vent’anni che non mi ubriaco, ma dato che fra i 15 e i 30 sono stata piuttosto etilica (non pensar male, ero una persona seria, solo un po’ english come stile: durante la settimana studiosa lavoratrice, nel we… ecco, diversa… ), penso di essermi meritata sul campo il diritto a mangiare queste meraviglie.
che poi anche i nomi sono stupendi. bravissima lidia!
io navigo ancora in alto male, su queste tapas, quindi non posso che inchinarmi a cotanta inventiva!
@Gaia: sei forte! Il tuo commento mi ha fatto ridere 🙂 alla versione di te ubriaca offrirei volentieri queste tapas, sei già simpatica da sobria per cui penso che da bevuta lo saresti pure di piu!! Scherzi a parte,grazie mille del tuo apprezzamento. Un bacio!
Il tuo “humor” cara mia, non è italiano, lasciatelo dire! Assomiglia di più a quello nostro della penisola Iberica!
Mi fai ridere e ciò e buono, mi fai venire fame a tutte le ore e questo non lo è tanto, almeno per la mia linea (ormai più che linea sono tre linee messe assieme)
Queste tappe e il legame tra loro mi piace e non poco, un po’ mi sento identificata, tranne nel pincho… a me come stò dicendo da giorni, una sola polpetta infilzata non basta! E meno se è come queste tue, di più di piùùùùùù, ne vorrei di più, anche perché i calamari con le patate sono una di quelle cose che non ne hai mai tropo, non credi? Poi in polpetta che una tira l’altra! E con quel cerchio di cipolla che mi hai fato morire con il cerchio in testa di sbornia… sei tropo forte 😉
Non di meno il bocadillo dell’alito pesante! Ma come ti vengono queste idee? Ti vorrei proporre per un premio del MaiAled’Amore!!!
E la cassoleta de patatas del borracho, sarebe la parte lenitiva di questa tua proposta post sbornia… ma qua la sbornia me la prendo pure io se poi ce questa bontà… questa robusta e gustosa bontà!!!
Solo tu potevi fare una cosa del genere! ho pietà per te ma rido da sola davanti al computer!
besos!
ps. mi viene in mente la tua pizza di sollevamento pesos… ricordo che pure io ci avevo pensato e avevo avuto lo stesso approccio, perciò… siamo sulla stessa onda!
Ecco e ora mi tocca di andarci in sta Formentera piena di veline, calciatori e buzziconi… mannaggia la miseria, mi hai fatto na voglia….. meraviglia. pura, pure le tapas che mi mangerei in un boccone…
@Lara: certo Lara, devi andarci…Ti piacerà tanto, io ci ho lasciato un pezzo di cuore.
E ti ringrazio per l’apprezzamento alle mie tapas.
Un abbraccio, grazie!
Sono una donna diesel. Adolescenza per benino, fidanzamento presto e uscite con le amiche sulla punta delle dita. A 28 anni ho cominciato a viaggiare come una forsennata e le serate fuori non sono mancate, ma non ho mai amato l’idea di perdere il controllo bevendo. Ho sempre avuto voglia di divertirmi e bastava la musica per mettermi su di giri. Ma amo i drink, con moderazione. Voglio essere in grado di sparare cazzate e capire cosa sto dicendo.
Ciò non toglie che non rifiuterei nessuno, neanche una briciola delle tue tapas hangover…in particolare quelle da “cerchio alla testa”. NOMI MERAVIGLIOSI!
Sei una grande!
Bacionissimi.
Troppo divertente Lidia 🙂 e me le mangerei tutte… bravissima!
C’è solo un problema: mi hai messo voglia di vacanza 😛
Bellissima l’idea di contrastare l’hangover con queste magnifiche tapas! Mi hai fatto morire dal ridere leggendoti, ma guardando le foto e leggendo le ricette posso dirti che, benché abbia già mangiato, sto morendo di fame. 😉
@Patty: neppure io sono donna da hangover sai, non mi sono mai ubriacata nella mia vita da perdere il senso della ragione. Però anche io amo bere bene, poco perché tollero una minimissima dose e poi sto male. Mi fa tanto piacere che ti siano piaciute le tapas, e quella da cerchio alla testa in effetti era la mia preferita 😉 Un abbraccio
@Dani: ho sbagliato caspita, la voglia che doveva venirti nello specifico era di Formentera, non di vacanza in genere!! Scherzi a parte, grazie mille, contenta che ti siano piaciute.
Ciao!!!
@Mapi: grazie cara!! Si, l’ho messa sul simpatico, che sul creativo ho delle mancanze!!
Un abbraccio
@Mai: Ciao Mai! il tuo commento mi era finito nella spam, porcaccia la miseria!!
Mi fa davvero molto piacere che le mie tapas ti siano piaciute e ti abbiano anche fatto divertire!! Io amo la Spagna e ancora me ne manca tanta da vedere ma a Formentera ho trovato il mio paradiso non lontanissimo da casa. Hai ragione per le polpette, non ci avevo pensato a metterne più di una 🙁 ma in effetti non ne ho mangiata solo una hihihihi!
Un abbraccio e grazie per questa sfida divertentissima!!!!!!
Bellissime, gustosissime e… me ne passi qualcuna!!!
Ottime proposte, complimenti
Che divertenti queste tapas! Ho riso e sorriso e gli hai dato dei nomi bellissimi. Oltre ad aver fatto delle preparazioni che mangerei seduta stante hangover o no…quelle polpettine soprattutto…ne vorrei una cesta, grazie!
@Lisa: certo che te ne passo qualcuna!! Non siamo poi così lontane, ti aspetto!
@Alice: contentissima che le mie tapas facciano sorridere, lo scopo è stato raggiunto! Una cesta di polpettine per te!!
Grazie, un abbraccio!
@Lisa: ma certo che te ne passo qualcuna, siamo anche vicine vicine!!! Grazie Lisa
@Alice: ma sono contenta tanto che le mie tapas facciano sorridere, ho raggiunto lo scopo! E si, una cesta di polpette per te! Grazie mille
Bellissima idea delle tapas post-sbronza! ma detto così sembra riduttivo: sono tre ricette molto ben pensate, con ingredienti assolutamente deliziosi che hai saputo accostare con grande originalità!
bravissima Lidia!
un beso!
@Francesca: Grazie! Sono sapori molto semplici, mi fa piacere che siano in grado di ingolosire!!
Un abbraccio, sei molto gentile
welcome all’MTC, o voi che leggerete questo post, perche’ miglior biglietto da visita per il nostro gioco non saprei trovarlo.
Ironia, freschezza, dissacrazione, bravura a mille.
Detto da una che “ci e’ caduta dentro da piccola”- e qualsiasi cosa fosse, vorrei che mi facesse sempre l’effetto che ha fatto a te!
Grandiosa!
Ale, fin dall’inizio delle mie partecipazioni a MTC ho ambito al “mai-ale d’amore” per cui mi sto impegnando fino in fondo per vincerlo!!!!
Scherzi a parte, grazie mille, nessun artificio, son così di natura!! pensa a quel pover’uomo che vive con me!
Un abbraccio,grazie
Le tue tapas sono troppo divertenti!!! E le foto bellissime!!! Ma quanto sei brava!!! Devo passare più spesso da qui!
@Sabrina: troppo buona!!! grazie di essere passata e sono contenta che le mie tapas ti piacciano!