Virata decisamente autunnale su queste pagine. Il bello è che sono al mare in questo momento.
Il mare a settembre per me è come segnare la fine dell’anno: di solito faccio sempre un po’ di ferie in questo periodo e cerco anche di passarle da qualche parte. Mia sorella quest’anno ha rotto la routine decidendo di sposarsi proprio in questo periodo e la scelta per me è azzeccata, sia per le temperature che per i colori della natura: ora li abbiamo spediti a Mauritius e anche per il resto della famiglia è possibile prendere una pausa dopo questo positivo tour de force.
Mi piace l’atmosfera del “fine stagione”: quel senso di tristezza che in alcune persone si muove nel vedere che i locali e i ristoranti stagionali stanno chiudendo per me è di una bellezza delicata. Le spiagge vuote, la luca del tramonto che arriva presto nel pomeriggio. La sonnolenza dopo cena e il buio che quando arriva sembra durare tantissimo e dona serate infinite. Il fresco del mattino, un tè caldo la sera, il venticello che in spiaggia dà quasi fastidio se non ci si copre un po’.
E’ in questi periodi che respiri il vero odore del mare, niente profumo di cocco della crema del vicino, niente bomboloni fritti al bar, una bella felpa sulle spalle e chilometri con l’acqua che ti bagna i piedi.
Mi sono adeguata in cucina, già da qualche giorno a dire il vero eh. Ho preso un bel pezzo di carne, una ricetta che ho trovato su Sale e Pepe e alcuni lamponi perché mi pareva brutto chiudere la porta in faccia all’estate così di netto. E ho prodotto un secondo di carne al forno che mi son gustata fino all’ultima fetta, con soddisfazione.
Si è già detto che amo gli arrosti? Si, molte volte.
Ma mi piace prepararli da me: scegliere le carni con l’aiuto del macellaio, discutere con lui quale sia il taglio migliore, per me è il fondamentale inizio di ogni ricetta che le preveda. Poi affilo i coltelli, eseguo i tagli necessari, condisco e lego con lo spago. Sulle legature stendiamo ancora un velo pietoso: non mi riescono male, ma non sono mai uguali alla volta prima perché dimentico la tecnica corretta e vado un po’ a intuito, ecco. Ma basta che resti legato, dai, non siamo così fiscali.
Importantissimo usare il termometro da forno, infilzato nella carne: permette di evitare mille buchi sulla carne per controllare la cottura andando a colpo sicuro. Io ne ho uno col disegno dei vari animali abbinati a ciascuna temperatura che il cuore dell’arrosto deve raggiungere per essere ben cotto.
La carne di maiale poi non va mangiata al sangue, per cui è da tenerne conto.
Filetto di maiale ai lamponi con senape e miele
Da "Sale e Pepe" luglio 2017
Ingredients
- Filetto di maiale - circa 650 g
- Scalogno - 1
- Senape in grani (io l'ho usata al Miele) - 4 cucchiai
- Miele - 4 cucchiai
- Lamponi - 200 g
- Vino bianco - 150 ml
- Zenzero grattugiato - 1/2 cucchiaino
- Olio extravergine di oliva
- sale e pepe
Instructions
Sciacquate e asciugate i lamponi.
Tritate finemente lo scalogno sbucciato e fate appassire in una padella antiaderente con due cucchiai di olio e 4 cucchiai di vino bianco, a fiamma dolce per 3/4 minuti.
Pulite bene la carne eliminando eventuali parti grasse, poggiatelo su un tagliere e praticate un profondo taglio centrale per tutta la lunghezza. Apritelo a libro, salate, pepate e spalmate l'interno con lo scalogno , lo zenzero, due cucchiai di miele e due cucchiai di senape. Farcite con una fila di lamponi, richiudete e legate bene con dello spagnolo da cucina.
Trasferite in una pirofila unta d'olio coi lamponi rimasti e accendete il forno a 180 gradi.
In una ciotola riunite la senape, il miele, il vino rimasti con 4 cucchiai di olio, sale e pepe. Versate nella pirofila e infornate per 35 minuti circa - vale il consiglio che vi ho dato sul post per la cottura del maiale.
Fate riposare prima di tagliare e servire, per almeno 5 minuti fuori dal forno.
Versione senza glutine
La ricetta non contiene glutine. Se cucinate per un celiaco, valgono le norme igieniche che vi ricordo sempre per evitare la cross contaminazione.
Versione senza lattosio
Questa ricetta non contiene lattosio.
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