Mi trovo in un periodo un po’ anomalo per me: mi sento costantemente in bilico tra una stanchezza fisica che mi rallenta e un accelerazione mentale che mi porta a elaborare un sacco di nuove idee senza sosta, che poi dovrò tradurre in realtà prima o poi e chiedono coraggio e un po’ di quella incoscienza che non ho mai avuto.
Settembre è stato un mese davvero di rivelazione: ho conosciuto nuove persone molto stimolanti, ho frequentato dei corsi e ne ho programmati degli altri, ho dedicato del tempo a imparare. In cambio per il mio impegno ho ricevuto una lista di libri sul comodino che è una torre ormai, una vera fiorentina mangiata a Firenze, giorni intensi ma appaganti.
Ottobre mi è esploso nella testa, non riesco a mettere ordine nei progetti e nei pensieri: la mia nonna tra pochi giorni compie 90 anni, di età, di vissuto e di polente cotte sul fuoco e festeggeremo alla grande la donna che per prima ha insinuato la cucina in me.
Novembre, voglio riuscire a metterti su carta, non posso andare avanti così.
Ci vuole lo sprint: nonostante il mio blog si chiami letteralmente “la nota speziata” io non amo il piccante intenso, preferisco lo spicy profumato. Per questo mi sono lanciata nella sfida indetta dal Calendario del Cibo Italiano, che nella giornata dedicata al peperoncino in collaborazione con Peperita – azienda agricola Rita Salvatori ci ha invitate a usare peperoncini di diverso tipo nella corretta modalità per enfatizzare gli alimenti e non coprirli.
La produzione di Peperita avviene in un casale toscano e si svolge con metodologia biologica/biodinamica: dalle prime 600 piante coltivate, ora Rita ne cura oltre 25.000 i cui frutti vengono poi da lei trasformati in loco nei prodotti che successivamente troviamo in vendita, dalle differenti polveri piccanti ai preparati con sale o salse. Nessun additivo o conservante, completano questo prodotto che è completamente naturale.
Ho deciso di lavorare con un peperoncino di media piccantezza, aromatico e fresco. Con il suo sentore vegetale trovo che abbia accompagnato bene la mia insalata: un salmone arrostito in padella senza grassi, solo con l’olio della sua pelle, dei broccoletti verdi lessati in modo da non perdere la croccantezza e delle patate rosse e viola per addolcire e appagare il palato. Per condire un pesto di basilico allungato con un po’ d’olio in più e del peperoncino Caienna, appunto. La percezione piccante è volutamente leggera: ho usato una punta di cucchiaino per enfatizzare il sapore terroso dei miei vegetali, per sprintare il gusto erbaceo del pesto e per sgrassare con delicatezza la sensazione in bocca del salmone.
Insalata piccante di salmone, broccoletti e patate
Per due persone
Ingredients
- Filetto di salmone fresco - 300 g
- Broccolo - 1
- Patate viola - 2
- Patate a pasta gialla - 2 piccole o 1 media
- Sale, pepe nero macinato fresco
- Per condire, il pesto:
- Aglio - 1/2 spicchio
- Sale grosso - 1 pizzico
- Basilico fresco - 30 g di foglie
- Pinoli - 1 manciata
- Parmigiano reggiano grattugiato - 50 g
- Peperoncino Caienna - a piacere, per me una punta di cucchiaino
- Olio extravergine di oliva - circa 50 g
Instructions
Ponete in un mortaio l'aglio sbucciato con un pizzico di sale grosso, poi cominciate a pestare fino a che non raggiunge la consistenza di una crema; aggiungete ora le foglie di basilico e ruotate bene il pestello per frantumare il tutto. Potete ora aggiungere i pinoli e pestate finché anch'essi sono cremosi.
Aggiungete ora il parmigiano un po' per volta mescolando sempre per bene e da ultimo l'olio extravergine di oliva a filo, girando sempre con il pestello.
Appunti speziati
Ringrazio molto Rita Salvadori per il piccante cofanetto regalo.
I peperoncini ricevuti sono classificati con dei numeri: ovviamente al numero più alto corrisponde un livello di piccantezza maggiore e di conseguenza ne necessitiamo in una dose inferiore. Ciascun peperoncino è peculiare ad alcune ricette e sapori, alcuni abbracciano bene un sugo, altri evidenziano meglio carni in umido o pesci sapidi. Va sempre e comunque posta l’attenzione al profumo e al retrogusto che all’assaggio permane in bocca: se resta solo la sensazione di bruciore, allora abbiamo esagerato.
Credo nel piccante che accompagna e esalta, non che ustiona.
Versione senza glutine
Questa ricetta è priva di glutine.
Versione senza lattosio
Questa ricetta è priva di lattosio: il parmigiano reggiano, sopra determinati mesi di stagionatura, non ne contiene. Controllate il sito del produttore o l’incarto del prodotto per sicurezza.
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